A Lourdes un pellegrinaggio di testimonianza

Mons. Feroci: «il cammino di fede di Maria è esemplare per il nostro credere»

Foto LourdesUn pellegrinaggio di testimonianza, per far conoscere ai giovani la libertà di credere come rinascita. È stato questo il contesto in cui quindici residenti delle Case famiglia per malati di Aids della Caritas di Roma a Villa Glori, accompagnati dal direttore monsignor Enrico Feroci, hanno preso parte al pellegrinaggio a Lourdes dei Giovani In Cammino dell’Unitalsi.

Oltre mille partecipanti da tutta Italia, un decimo dei quali dalla sezione Romana-Laziale, dal 6 all’8 dicembre scorso sono partiti con il Treno Bianco alla volta del Santuario mariano dei Pirenei.

«Un giovane non può stare fermo per paura di sbagliare, nemmeno può muoversi come un errante: un giovane deve percorrere il cammino della vita con speranza, coraggio ed entusiasmo». Così Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi, ha salutato i presenti. «Ognuno di voi – ha detto Pagliuca – può scegliere di essere un vagabondo, che percorre le strade senza mai arrivare, oppure un pellegrino che, seppur lentamente, cammina verso una meta».

Sul tema “Liberi di credere” i giovani dell’associazione ecclesiale hanno riflettuto sulle diverse esperienze di fede vissute come “liberazione”. Oltre a prendere parte alle numerose iniziative proposte dal Santuario in occasione della festa dell’Immacolata – il Rosario alla Grotta delle apparizioni, la processione mariana, l’adorazione eucaristica e la messa internazionale – i pellegrini si sono confrontati con alcune testimonianze di “periferie esistenziali” scoprendo le molte strade che portano all’incontro con Dio.

Così si sono succeduti gli incontri con i giovani della comunità “Cenacolo”, con i residenti della di Villa Glori, con Luca, giovane disabile costretto a letto perché attaccato a un respiratore, con quattro suore Clarisse che vivono “nel mondo” attraverso la contemplazione.

«Perché le tue ferite devono diventare i tuoi nemici e non possono diventare invece i tuoi compagni di strada?» ha detto Anthony, giovane brasiliano raccontando il suo passato di tossicodipendenza. «La libertà che ho perso con il vizio – ha detto – l’ho riconquistata grazie alle regole della comunità, al donarmi agli altri e a sentirmi importante per loro». La libertà è anche quella di Augusta, malata di Aids, che ha «riscoperto l’amore di Dio quando si è sentita accolta dalla sua nuova famiglia e dopo aver riabbracciato sua figlia con la quale aveva interrotto i rapporti da molto tempo».

Per monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas, «il cammino di fede di Maria è esemplare per il nostro credere. Andare a Lourdes per incontrarla, come hanno fatto i tanti giovani, non è stata solo una forte esperienza devozionale: grazie alla testimonianza dei malati, alle amicizie sbocciate sul treno e negli hotel, i ragazzi hanno compreso la carità di Maria, che si è esplicitata attraverso la fede di chi soffre».

Tre giorni intensi di incontri e preghiera che si sono alternati a momenti di festa con una gara di cortometraggi realizzati dai giovani e una sfilata di moda di abiti da sposa, a cui hanno partecipato i ragazzi disabili. Non sono mancati gli spettacoli, con le esibizioni di Noemi e Michele Bravi, artisti in ascesa della musica pop provenienti dal programma X Factor, e l’etoile del corpo di ballo della Scala, Sabrina Brazzo.

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