“Commossi dalla Misericordia”: è il titolo che Caritas Diocesana ha voluto dare al suo Programma pastorale 2015-2016. Un titolo suggestivo e illuminante, quasi cifra dell’evento di grazia che ci apprestiamo a vivere con il Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco per questa travagliata stagione della storia.
Il Giubileo – tempo di riscatto, di remissione, di ripristino nelle proprietà e degli equilibri tra gli uomini (cf. Lev. 50, 8-17) – trova la nostra società sofferente e stanca, e si propone come una ripartenza spirituale, morale e sociale. Possiamo essere certi della misericordia del Padre, se ci apriamo a lui con cuore sincero; ma vivere il Giubileo non significa soltanto accogliere una grazia interiore, e meno ancora celebrare un rito religioso. Deve significare sperimentare e imprimere, a livello di pensiero e di comportamenti, un dinamismo nuovo di misericordia che diventa anima e fine delle relazioni umane quotidiane. Misericordia è gratuità: dono di Dio, a nostra volta da ridonare ai fratelli con gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.
Il titolo del sussidio, “Commossi dalla Misericordia”, evoca una della pagine più toccanti del Vangelo. Il padre buono della parabola (cf. Lc 15, 11-32), che soffre per la lontananza del figlio e, da conoscitore della vita, prevede l’esito infelice di quella avventura sconsiderata e una giovane vita bruciata nella dissolutezza, intuisce in quello scarto umano che percorre la strada assolata e polverosa del ritorno verso casa suo figlio; sente il fremito della commozione e della misericordia paterna, e commosso gli corre incontro, lo abbraccia, gli fa festa, perché “era perduto ed è stato ritrovato”.
Un’alba nuova della storia dei popoli potrà sorgere con il Giubileo della misericordia, se, rinnovati da Cristo, misericordia fatta carne e storia, saremo commossi dai volti sfigurati dei fratelli e andremo loro incontro, ci daremo da fare per lenire le loro ferite e li riporteremo in vita con opere di giustizia, carità, solidarietà. Il Giubileo infonda in tutti noi visioni, progetti e comportamenti di fratellanza ospitale, che sappiano donare dignità e speranza.
Ringrazio la Caritas diocesana, che promuove nella nostra Chiesa formazione e coscienza di carità, insieme a importanti opere-segno di sollievo e sostegno ai poveri. Sono grato anche alle Caritas parrocchiali e alle molteplici espressioni ecclesiali che operano nel mondo caritativo romano e le incoraggio a cooperare, in comunione di intenti, con gli indirizzi pastorali e le scelte operative della Caritas diocesana.
Confido che tutti i cristiani di Roma accolgano e realizzino lo scopo che Papa Francesco ha dato all’Anno Santo. Che la Chiesa possa rendere “più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia”, nella luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre” (cfr Lc 6,36). Con fede operosa e slancio rinnovato, attraverso le nostre opere, il soffio vitale della misericordia di Dio rinnovi la faccia della terra.
Agostino Card. Vallini
Vicario della Diocesi di Roma