Il sentiero della pace da Barbiana a Molfetta

visitapastorale-alessano-4C’è un sentiero che papa Francesco sta percorrendo nel silenzio e con incrollabile e significativa costanza.

È il sentiero della semplicità e della profezia degli uomini di Dio del nostro tempo nei confronti della Pace, di coloro che non si sono fermati di fronte alla necessità di dare segnali di fiducia negli uomini anche quando questi segnali di speranza bisognava cercarli in paesi sperduti di montagna e tra le macerie di una città assediata.

È il sentiero che da Barbiana porta a Molfetta, che permette a don Lorenzo Milani e al vescovo Tonino Bello, certamente diversi nel linguaggio e nei modi, di affrontare le sfide che li provocavano. Tutti e due saldamente incrollabili nella esigenza vocazionale di annunciare la salvezza che Gesù di Nazareth ha donato ai più poveri e ai più fragili.

La giustizia sociale, il rifiuto della guerra e la cura verso chi è più debole sono le tracce che segnano questo sentiero. Che i cartelli sul ciglio della strada indichino “ I care” o “ Mir Sada” non importa. Che siano vissuti a Barbiana o Sarajevo non è rilevante. È rilevante invece la loro generatività che dà forma alla speranza, che non fugge dalla quotidianità e che mette al centro l’amore per chi vive la miseria dei senza dignità.

Sia Don Tonino Bello che don Milani hanno fatto dell’incontro con le persone il  luogo su cui sperimentare e testimoniare la capacità di amare che Dio ha dato loro in dono. E loro, come i servi buoni, lo hanno valorizzato portando molti frutti. L’affinità con lo strumento epistolare che tutte e due hanno usato non ha fatto altro che evidenziare la loro disponibilità a  lasciarsi provocare dalle cose della vita perché, da veri uomini di fede sapevano che è li ,nella vita di tutti i giorni, che la salvezza va annunciata.

Un sentiero stretto e scomodo che papa Francesco non sta percorrendo da solo. È accompagnato da un popolo che pur nella fatica del cammino non vuole perdersi per strada. E quando la tentazione di fermarsi arriva dalla nostra debolezza, vediamo Don Tonino che ci tende la mano mentre con la forza della sua tenerezza  ci sussurra “In piedi costruttori di pace”.

Oliviero Bettinelli
Responsabile Area Pace e Mondialità