Si è svolta a Roma l’Assemblea delle Fondazioni antiusura: Gualzetti nuovo presidente
Sono state ben 6.698 le persone che lo scorso anno si sono rivolte alle Fondazioni antiusura. Vittime degli strozzini o a rischio di finire nelle loro mani. Ottocento le pratiche istruite e 20 milioni e 481mila euro erogati con garanzia di fondi statali.
Sono alcuni dei dati che emergono dal Bilancio 2019 approvato dall’Assemblea annuale alla Consulta Nazionale Antiusura ‘Giovanni Paolo II’ che si è svolta a Roma, nel palazzo del Vicariato, il 9 e 10 ottobre scorso.
Un dramma che tocca tutto il Paese e che con l’emergenza Covid «il ricorso al credito illegale diventerà per molti l’unica possibilità di sopravvivenza e, pertanto, maggiori dovranno essere i presidii che la società intera e le Fondazioni antiusura in particolare dovranno mettere in campo senza indugio, ricorrendo anche a forme e misure di intervento senza precedenti».
I lavori sono stati aperti dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente per la Diocesi di Roma. «La missione – ha detto rivolgendosi alle Fondazioni – non pare essere solo quella di dare garanzia e accesso al credito a chi non ne ha più, ma quella, anzitutto, di dare speranza, fiducia, vicinanza anche in situazioni difficili se non disperate. Il servizio che voi fate, bellissimo e faticosissimo – ha aggiunto Palmieri -–, può a volte sembrare un ‘piccolo contributo’ in un contesto sociale ed economico così profondamente devastato, come quello attuale. Invece è la testimonianza, importante per tutti, che lo Spirito Santo è il più forte, e vince, vince sempre, lì dove ci si affida a Lui e lo si lascia agire».
Anche l’arcivescovo riflette sull’attuale emergenza. «Da quello che si ascolta e si vede qui a Roma da tante famiglie, da piccoli commercianti, professionisti, imprenditori, sembra evidente che le soluzioni date dalle attuali norme e regole non sono più in grado di tutelare la dignità di persone che si trovano prigioniere dell’usura, del sovraindebitamento e della ludopatia. Occorre – sottolinea – creatività nella carità per superare gli evidenti limiti di un modello economico che fa leva sul paradigma tecnocratico e che dimostra di non riuscire più a rispondere alla pressante domanda di inclusione sociale». E allora l’invito alle Fondazioni è a essere luoghi dove impegnarsi «a costruire una dimensione dell’economia davvero amica dell’uomo e non asservita al primato assoluto del denaro e del profitto».
La proposta concreta è quella di «un serio e responsabile coinvolgimento delle comunità ecclesiali per costituire, in base al principio di sussidiarietà, dei fondi per il microcredito rivolti soprattutto ai giovani, alle piccole imprese familiari, alle donne, ai più fragili della nostra società che scelgono di fare il possibile per rialzarsi, per fare la propria parte». Ma «è sempre più indispensabile» una «efficace opera di prevenzione». E su questa il presule indica alcune strade: «Investire molto di più», «sviluppare la propensione a costruire soluzioni, evitando con attenzione di fermarsi alla sterile denuncia», «promuovere e progettare percorsi di informazione e di educazione finanziaria, al risparmio e previdenziale alla portata dei cittadini», «impegnarsi al dialogo con le istituzioni pubbliche e il mondo delle imprese».
Durante i lavoro, i presidenti delle 32 Fondazioni Antiusura che aderiscono alla Consulta nazionale hanno eletto Luciano Gualzetti, come nuovo presidente. Nato a Lecco 59 anni fa, Gualzetti è direttore della Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione Antiusura San Bernardino di Milano.
L’assemblea ha eletto monsignor Alberto D’Urso presidente onorario e il diacono Giustino Trincia, della Fondazione Salus Populi Romani, segretario. Nel consiglio direttivo sono stati confermati don Benoni Ambarus, don Basilio Gavazzeni e Luigi Coppola.