Saper esserci quando le cose accadono
Domenica 11 luglio, nell’Ostello “Don Luigi Di Liegro”, è morto improvvisamente Rosianu Mihai. Sembra che sia per una emorragia polmonare. In Ostello, operatori e ospiti, lo chiamavano scherzosamente il Principe. Aveva una brutta malattia ai polmoni. Giusy e gli altri operatori stavano cercando di accompagnarlo nelle cure.
Rosianu è uno dei pochi ospiti della struttura che non si è preso il Covid nel momento più faticoso, quando il cluster sembrava non fermarsi mai e le istituzioni tardavano ad intervenire.
Rosianu, il Principe, nella domenica che tutti aspettavano per vedere la finale degli europei, si è svegliato, ha fatto colazione e, come era sua consuetudine, ha chiacchierato e scherzato con Elena che stava smontando dal turno di notte, poi è salito in stanza.
Poco dopo il suo compagno di stanza è sceso a chiedere aiuto: Rosianu aveva il volto coperto di sangue, pensava che fosse caduto. Elena è corsa e ha trovato Rosianu riverso, pieno di sangue e subito si è resa conto che non si trattava di una caduta perché nell’armadietto c’erano diversi bicchieri pieni di sangue.
Elena ha chiamato subito l’ambulanza ed è restata con Rosianu, cercando di farlo restare vigile. Rosianu abbozzava un sorriso e muoveva leggermente il dito ad ogni richiamo di Elena che gli chiedeva se riusciva a sentirla. Poi l’ha guardata un’ultima volta e non ha più mosso il dito per risponderle. L’ambulanza è arrivata in pochissimo tempo e subito dopo anche l’auto medica; ma non sono riusciti a riportarlo in vita.
Rosianu è morto sotto lo sguardo amorevole di Elena, non è morto da solo in strada. Non è stato ritrovato ore o giorni dopo da qualche passante sconosciuto. È morto nella sua comunità che tutta, nessuno escluso, si è attivata per esserci e aiutare nei soccorsi.
Elena è sconvolta ma ha capito l’importanza di aver potuto accompagnare Rosianu nel suo ultimo respiro di questa vita terrena: il nostro lavoro, la nostra missione è quella di esserci e di Elena era lì.
Buona strada Rosianu, buon cammino Principe. Oggi la mia preghiera è per te, per Elena, per tutte le persone fragili e per tutti gli operatori sociali che sanno esserci quando le cose succedono
Per dirla con l’acclamazione al Vangelo della domenica cui Rosianu ci ha lasciato: “Il padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati”. (Cf. Ef 1,17-18)
Andrea Zampetti
segretario generale