Un focus particole sull’inclusione lavorativa condotto dalle Caritas di 18 Paesi della UE
Lavoro e pandemia. Missione impossibile o quasi per lavoratori atipici, per lavoratori giovani e anziani, disabili, Rom, migranti e badanti. La pandemia ha avuto un impatto ancora più forte su chi, nel mondo del lavoro, ha una posizione precaria oppure sta muovendo i primi passi come stagista o contrattista.
Lo denuncia il rapporto di Caritas Europa in base all’indagine compiuta in 18 nazioni dell’Ue da una rete di organizzazioni che lottano contro la povertà e l’esclusione sociale.
Dal Report – basato sui contributi delle Caritas di Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia – emergono dati e testimonianze su come la pandemia ha ulteriormente colpito quanti facevano già fatica ad avere accesso al mercato del lavoro.
Il Report si chiude con raccomandazioni agli stati membri e all’Unione Europea affinché vengano potenziate le misure a sostegno del mercato del lavoro, ma nel contempo anche quelle di protezione sociale, garantendo servizi sociali su misura per le persone più vulnerabili.