emergenza ucrainaDal 10 maggio alla Cittadella della Carità al via una riflessione condivisa con il Terzo Settore nell’ambito del progetto “Dot2dot”.

A distanza di oltre un anno dall’inizio del conflitto ucraino, la grande attivazione del Terzo Settore romano, resa possibile grazie alla collaborazione con gli enti territoriali e alla solidarietà espressa in molteplici forme dalla società civile, ha portato in tempi rapidi alla creazione di un’articolata rete di sostegno e di presa in carico delle persone in fuga dal conflitto.

Nell’ambito dell’Azione II del progetto “Dot2dot: Servizi  integrati per l’accoglienza della popolazione ucraina”  finanziato dalla Regione Lazio (POR FSE), Caritas Roma, ente capofila, in  partenariato con il Centro Astalli, l’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo e Cedel – cooperativa sociale educativa ELIS,  sta organizzando dei focus group con l’intenzione di coinvolgere numerosi attori del terzo settore, che in questi mesi si sono confrontati a vario titolo con l’accoglienza e l’inclusione della popolazione ucraina.

Se, infatti, da una parte la celerità nel fornire risposte concrete è stato un punto di forza della rete territoriale, dall’altro l’urgenza si è talvolta imposta a discapito di una riflessione più profonda sulle modalità di erogazione dei servizi e sull’analisi di un contesto per molti versi inedito rispetto al passato.

I focus group, che si svolgeranno a partire da mercoledì 10 maggio alla Cittadella della Carità – Santa Giacinta (in via Casilina Vecchia 19), avranno l’obiettivo di riflettere su quella che è stata fino ad oggi l’esperienza di accoglienza e di presa in carico della popolazione ucraina, in particolare facendo emergere peculiarità, caratteristiche, bisogni specifici, eventuali difficoltà operative incontrate e strategie risolutive messe o da mettere in pratica.

Ciò che emergerà dai focus group, che coinvolgeranno 12 enti del terzo settore presenti sul territorio diocesano, verrà dapprima sintetizzato e perfezionato durante un incontro on-line di restituzione, al quale tutti gli enti coinvolti saranno invitati a partecipare, e poi presentato agli attori istituzionali e all’ente finanziatore stesso.

La finalità ultima è quella di contribuire con una riflessione corale e condivisa a definire un modello di governance e di erogazione di servizi qualitativamente performanti in relazione a questo target.