Un gesto certamente significativo per ricordarci il senso biblico dell’anno giubilare e per aiutarci a riflettere sull’esperienza dell’amore di Dio che ci viene offerto, chiedendoci di diventarne annunciatori e testimoni attraverso il nostro impegno nella carità.
A tal proposito, la proposta offerta dalla Caritas di Roma per coloro che sono passati attraverso la Porta Santa della Carità è stata quella di un pellegrinaggio dello sguardo.
E’ stata offerta l’opportunità di aprire gli occhi e soffermarsi a contemplare la compassione e la tenerezza di Dio verso ciascuno di noi, accorgendoci della presenza del Signore che si fa pellegrino per venirci a cercare e a prendere in braccio.
Il giubileo è una porta aperta sull’infinita disponibilità del Padre ad accoglierci, a rialzarci, a perdonarci e a darci nuove possibilità rispetto alle nostre cadute e fallimenti.
Fare tesoro di questo sguardo non solo ci permette di vederci e sentirci figli amati da Dio, ma anche ci dona una maggiore consapevolezza della realtà che ci circonda, aumentando sia l’ampiezza sia la profondità della nostra visione sulla società e sulla storia dei nostri giorni, sulla vita che ci scorre accanto.
Abbiamo vissuto con i pellegrini la narrazione del luogo in cui si trova la Porta della Carità per condividere l’attenzione e l’azione che ogni giorno vengono vissute verso coloro che si rivolgono ai nostri servizi, la fatica e la bellezza delle relazioni con le persone da cui nascono progetti di promozione umana, di accompagnamento e di condivisione.
Al tempo stesso, abbiamo offerto uno sguardo sulla situazione di Roma e sulle sue diverse criticità, tra povertà antiche e nuove, ma anche la bellezza di una comunità cristiana che sa leggere i territori, sa interrogarsi sui bisogni e sulle possibili risposte e sa essere seme attivo e fecondo di carità attraverso le parrocchie e i servizi diocesani. Per questo motivo abbiamo invitato tutti i pellegrini a vivere un’esperienza concreta di servizio il giorno del pellegrinaggio o in un momento successivo.
Il senso di questa Porta della Carità ci invita a guardare anche oltre la fine dell’Anno Santo, dandoci il coraggio e la gioia di continuare a metterci in cammino per vivere il pellegrinaggio da me all’altro, in un incontro che diventa esperienza di umanità e che Dio sa trasformare in storia di salvezza.