
QUALCHE STRALCIO DI COSA E’ RIMASTO DOPO L’ESPERIENZA DEL GIUBILEO SVOLTO ALL’ OSTELLO CON LA CONDIVISIONE DI MOLTI PELLEGRINI CHE HANNO VISSUTO L’INTENSITA’ DELL’ESPERIENZA LITURGICO-SACRAMENTALE E QUELLA DEL SERVIZIO:
Volontario Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret, Roma
Sono andato lì portando me stesso, la mia storia, proprio come si fa in un pellegrinaggio: in compagnia, ma allo stesso tempo, solo con il Signore … e non sai cosa ti dirà, cosa ti aspetta.
In fondo cos’è la misericordia se non l’amore? Cos’è il perdono se non l’amore? Sono andato lì col desiderio di essere amato, di sentirmi amato.
In maniera timida posso dire che nei giorni di servizio alla Mensa Caritas, dopo aver attraversato la Porta Santa, poco a poco questo amore si è svelato: nei sorrisi di chi mi stava accanto, nell’attenzione che ognuno di noi cercava di dare alle persone che arrivavano alla mensa, nella passione messa per preparare la festa di capodanno con gli ospiti, nel lavoro di riflessione “compreso nel prezzo” del mattino, nel rapporto con le suore che stavano con noi.
Tutto questo mi ha aiutato a vivere meglio il tempo di servizio alla Caritas.
Voglio concludere dicendo che il desiderio di amore, di misericordia non è di pochi o dei più fortunati. È di tutti.
Gruppo Cresima Parrocchia Sant’Ireneo a Centocelle, Roma
Il Giubileo della misericordia è diventato occasione per riflettere sulle opere corporali e spirituali che siamo chiamati a compiere verso i più soli e deboli, e la visita alla Caritas ha sigillato e realizzato concretamente davanti ai nostri occhi quanto avevamo meditato: Il volto di Gesù nel volto dei fratelli.
I nostri ragazzi sono tornati a casa con il desiderio di contribuire al bene nell’aiuto concreto verso i più poveri; con gli occhi inumiditi alcuni hanno ripensato alla celebre frase di Madre Teresa: “quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo quella goccia mancherebbe”. Non possiamo far mancare questa goccia forti di una sola cosa, che chi fa bene a un fratello fa del bene a tutto il mondo. Noi vogliamo continuare a riconoscerLo e ad amarLo in ogni fratello!!!
Caritas Palermo SCN
Ciò che si fa per aiutare gli altri, non è mai abbastanza, ma è pur vero che “se ognuno fa qualcosa, allora INSIEME, possiamo fare molto!”
Parrocchia San Gioacchino in Prati, Roma
Abbiamo desiderato tutti questo momento di comunione tra noi e in un luogo “particolare” dove ogni giorno si può toccare, nella realtà della “carne”, la povertà della nostra umanità e, insieme, la sua nobiltà e la sua bellezza, quando di essa ha cura la tenerezza di Dio, che, però, si può esprimere e realizzare solo attraverso le nostre mani di uomini.
Ci siamo trovati così, subito coinvolti in una riflessione che tocca la radice stessa del nostro essere umani e del nostro essere cristiani: “Sono forse io il custode di mio fratello?”; “Quando, Signore, ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, pellegrino e ti abbiamo soccorso?”.
Unione Femminile Cattolica Ticinese, Mendrisio
E’ il Giubileo dei semplici, quello che abbiamo vissuto. Qui a prevalere è l’umanità. È quell’opera d’arte inimitabile e unica che è l’uomo raccolta in queste straordinarie basiliche che sono le mense per i poveri.
Volontario Caritas parrocchiale Parrocchia San Romano Martire, Roma
Particolarmente significativa per tutti è stata la Celebrazione Eucaristica proprio nel luogo della mensa. Tutti ci nutriamo all’unico pane. L’altare della Chiesa e della strada si incontrano in un unico luogo: una mensa, altare dell’Eucarestia e del fratello!
Volontari e Suore Ausiliatrici del Purgatorio, Roma
Passare la Porta Santa è lasciarsi abbracciare dalla misericordia di Dio che ci rende capaci di allargare le nostre braccia verso i fratelli.
Comunità Capi Gruppo Scout Roma 25
Siamo usciti come “purificati”, come dopo un’immersione in una realtà completamente diversa dalla nostra, che ci ha spogliato dei nostri piccoli, insignificanti problemi che fino a qualche ora prima ci sembravano insormontabili, e ci ha riportato alla “vita vera”, attraverso dei piccoli dettagli ci ha fatto immaginare le giornate toste, terribili, le vite durissime di queste persone che ci sono arrivate dritte nel cuore.
Come spesso capita facendo servizio (come Capi succede molto spesso), abbiamo avuto l’impressione di esser stati “servi inutili”, ma soprattutto che siano stati loro a rendere servizio a noi, a “rimetterci al nostro posto”, a darci una grande lezione di umiltà e di dignità.
Parrocchia NS Czestochowa, Roma
Questa Porta, che è la Porta della Carità, la Porta dove sono assistiti tanti, tanti scartati, ci faccia capire che sarebbe bello che anche ognuno di noi si sentisse scartato, e sentisse il bisogno dell’aiuto di Dio.
Coro in laude – Parrocchia S. Gregorio VII, Roma
E’ stata un’esperienza bellissima … ricchissima anche se nella povertà e amara per tutto quello che abbiamo sentito … Io sono la PORTA dice Gesù … io oggi ho toccato con mano la misericordia di chi vede Gesù nell’altro … di chi si è fatto PORTA di accoglienza di tanti fratelli in difficoltà … passaggio per noi attraverso Gesù che è PORTA ma anche diventare PORTA che si apre per il prossimo.
È stato proprio importante per me varcare la porta o almeno socchiuderla su un mondo che non conosciamo o non vogliamo conoscere. Prego il Signore di riuscire a trasformare sgomento e commozione in azione concreta o anche solo in preghiera. Un passo di Monsignor Di Liegro letto oggi nel momento di meditazione diceva che la Messa non è tale se non portiamo al Signore le sofferenze e i pesi reciproci. Ecco, speriamo di riuscire a cantare con nel cuore anche questo passo di consapevolezza in più fatto insieme.
Vorrei dire grazie a Papa Francesco di aver seguito l’ispirazione di aprire questa Porta Santa. Con questo gesto ha in qualche modo dichiarato luogo santo tutti i luoghi di povertà e di esclusione. Ha dato dignità a chi non la ha, ha dato spazio a chi non lo ha. Ha aperto la porta sulla povertà e ci ha guidati dentro. Insieme abbiamo scoperto un altro mondo. Non possiamo più dire che non abbiamo visto, non possiamo più passare oltre rimanendo indifferenti! Quando siamo usciti è entrata una folla di ragazzi volontari della mensa. Non dimenticherò mai quello che mi ha detto uno del nostro gruppo vedendola: ‘Guarda: questa è la speranza!’
Alessandra, Roma
Ho visitato la Porta Santa presso la Caritas e porto con me il calore di questa esperienza speciale. Ho camminato lungo via Marsala cercando il numero civico, andando avanti, tra le macchine che passavano in fretta e il marciapiede dissestato. E poi, all’improvviso, quasi come fosse la mia Cometa, ho visto la Porta! Mi ha colpito la sua luce, l’immagine già la conoscevo, ma quella mi attirava, mi invitava ad entrare…….
…..E poi mi ha toccato il momento della chiave, quando mi è stata consegnata e mi sono diretta subito verso la mia cassettina, con il nome scritto sopra e dentro il sussidio del Giubileo!
Mi sono sentita chiamata per nome, in quel momento ho sentito tanto vero il fatto che Dio ci chiama per nome, ciascuno con il proprio e a ciascuno dona il Suo Amore, senza limiti.
Spero di poter fare qualcosa di concreto nei mesi che verranno, per continuare a vivere il cammino intrapreso ieri e spero che quando passerò su via Marsala, potrò fare una piccola deviazione, solo per rivedere il Volto della Misericordia!

