Cibo: consapevolezza, condivisione, stili di vita

Il convegno “Quando il cibo è sapere” promosso dalla Caritas di Roma con l’Ong VIS dei salesiani

Cibo è sapereConsapevolezza, condivisione, stili di vita anti-spreco: queste sono, secondo la Caritas di Roma, le indicazioni che Papa Francesco sta dando al mondo in merito al tema del diritto al cibo. Se ne è parlato oggi a Roma durante il convegno in corso al Dipartimento di scienze della formazione all’Università Roma Tre, promosso insieme all’ong dei salesiani Vis, sul tema “Quando il cibo è sapere”.

“Il primo nostro compito – ha detto mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma – è aprire gli occhi per sapere che nel mondo quasi un miliardo di persone soffrono la fame. Il secondo è quello di condividere. Terzo: evitare lo spreco. Quarto: cambiare gli stili di vita”. “Il cibo non va catalogato nell’ambito dell’elemosina, il cibo è un diritto”, ha aggiunto Oliviero Bettinelli, responsabile area pace e mondialità della Caritas di Roma. Bettinelli ha ricordato quando il fondatore della Caritas di Roma, don Luigi Di Liegro, “ogni volta che andava alla mensa dei poveri assaggiava il cibo per vedere se era buono. Perché attraverso il cibo si riconosce dignità alla persona”. “La carità deve uscire da una logica un po’ ‘natalizia’, che invita ad aiutare i poveri solo a Natale – ha sottolineato -. Deve diventare azione politica, per ridare diritto e dignità ad ogni essere umano”.

Secondo Bettinelli, “la dimensione della partecipazione demolisce l’alibi del ‘prima noi, poi gli altri’, che oggi va tanto di moda. Ci deve accompagnare invece la convinzione che oggi o ci si salva tutti o non si salva nessuno. Il ‘prima noi’ è antistorico, non ha mai creato nessun tipo di processo sociale che ha permesso all’umanità di crescere. La scommessa è quella di uscirne insieme”. “Una campagna per il diritto al cibo – ha concluso – ci fa capire che non ci sono scorciatoie: o rimettiamo l’uomo al centro o continueremo a produrre ricerche, iniziative, ma resteremo in un ambito che molto difficilmente tocca la vita”.

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