Le nuove sfide nell’era digitale: gioco d’azzardo online

slot“L’App Super Enalotto si rinnova e da oggi saranno introdotte nuove funzionalità per arricchire e migliorare l’esperienza di gioco. La nuova App Super Enalotto consentirà ai clienti di inviare la giocata, compilata in mobilità dallo smartphone, direttamente al terminale in ricevitoria e verificare le vincite semplicemente inquadrando il QR Code stampato sulla ricevuta di gioco. Gli appassionati non perderanno nessuna occasione per tentare la fortuna: grazie alla App potranno giocare facendo aperitivo in centro oppure prendendo il sole su una spiaggia deserta”.

Quello appena riportato è solo uno dei tanti annunci promozionali che testimoniano il dilagare dell’offerta di gioco d’azzardo: notizie di fronte alle quali ognuno di noi è chiamato a fermarsi e riflettere, anche chi ritiene che il problema non lo riguardi, chi pensa di non essere a rischio, chi è convinto che l’azzardo non possa interessare direttamente i propri familiari, amici, figli.

La frontiera dell’industria dell’azzardo è infatti riuscita nel suo intento di moltiplicare le possibilità di gioco valicando qualsiasi tipo di distanza in modo da essere prossima a ciascuno di noi, senza richiedere alcun tipo di spostamento: è semplicemente a portata di click.
Negli anni, l’azzardo ha fatto dell’innovazione tecnologica una sua valida alleata: dal pc di casa, al tablet, allo smartphone, chiunque oggi – giovane o adulto che sia – con un solo gesto può accedere al mondo del gioco online e beneficiare di una esperienza di gioco entusiasmante (così la chiamano i venditori d’azzardo).

Basta soffermarsi un po’ sulle parole e sul loro significato. “La nuova app consentirà ai clienti di inviare la giocata direttamente al terminale in ricevitoria”: tradotto in pratica vuol dire che ciascuno di noi avrà la possibilità di saltare qualsiasi intermediario e finalizzare la giocata (d’azzardo) da casa nell’intima relazione a due con il proprio smartphone, sfuggendo così a quel minimo di controllo sociale che la comunità (un genitore, il tabaccaio di turno, una persona qualsiasi) ipoteticamente avrebbe potuto effettuare in precedenza, quando l’online non esisteva.
O ancora “grazie alla app gli appassionati non perderanno nessuna occasione per tentare la fortuna, potranno giocare facendo aperitivo in centro oppure prendendo il sole su una spiaggia deserta”: magari il parallelismo è forte, ma fa riflettere. Come se anche i (residui) momenti di socialità che giovani (e meno giovani) trascorrono fuori casa debbano essere dedicati a tentare la fortuna – perché ogni momento è buono per vincere – ma, di fatto, permettendo all’azzardo di invadere la vita di ogni giorno.

Azzardo a portata di tutti, si potrebbe dire. E la sua deriva digitale fa paura soprattutto se pensiamo ai giovani, i cosiddetti nativi digitali, che si sentono a proprio agio online, che si muovono con destrezza tra i software di ultima generazione, sempre più intuitivi e semplici. E che sono esposti 24 ore su 24 alla possibilità di scaricare applicazioni – le cosiddette app – sul proprio smartphone o partecipare ad un torneo di poker online.

È questo il senso subdolo dell’azzardo e, in particolar modo di quello online: essere così tanto a portata di mano da apparire innocuo.

Ma dietro tale apparente semplicità si nasconde un’offerta sofisticata e differenziata: le leve del marketing vengono usate a dovere dall’industria del gioco, che prevede app gratuite e ticket regalo per i più piccoli, per poi passare ai prodotti pensati per adolescenti già in possesso di carte di credito prepagate, come il poker o i casinò online.
Prodotti definiti “deliziosi” – neanche fossero torte – che uniscono divertimento, emozioni e grafiche uniche e che tentano sempre di più i nostri ragazzi a scegliere di alienarsi, nella solitudine delle proprie camere, passando ore ed ore a sfidare programmi virtuali, studiati ad hoc per tenerli incollati agli schermi, piccoli o grandi che siano.
Veri e propri corsi di educazione all’azzardo dai colori ammiccanti e dagli slogan che incitano a giocare “Prendi il bonus e gioca d’azzardo” o “Prova tutte le slot machine gratis nella modalità gioco per divertimento senza soldi (For Fun)”: una strategia lucida quanto spietata, che ha come obiettivo principale quello di diffondere una cultura di cui ogni singolo individuo può essere portatore (malato).

Si fa sempre più urgente una risposta a tale deriva: in gioco ci sono temi di salute pubblica e di benessere sociale. Per questo assume sempre più importanza creare momenti di dibattito, durante i quali fornire – in particolare ai giovani, in ottica di prevenzione – strumenti per alimentare un senso critico, per farli uscire dal torpore indotto dall’ammiccamento continuo della tentazione a portata di click.
Soprattutto, per far capire loro come il gioco d’azzardo sia tra le più ambigue dipendenze comportamentali esistenti: un cancro che si fa spazio silenziosamente, non si fa cogliere a prima vista, ma col passare del tempo si fa sempre più pericoloso.
Quando, infatti, si arriva ad etichettarlo come “malattia” – nel passaggio che gli esperti individuano da gioco d’azzardo sociale a gioco d’azzardo patologico – ogni livello della vita del giocatore, sia esso fisico, psicologico, economico, sociale è già venuto meno lasciando un grande vuoto difficile da colmare e dettando l’inizio di una battaglia epica – quella contro la ricaduta – che questi fragili eroi dovranno combattere contro se stessi e il mondo circostante pullulante d’azzardo.

Fondamentale, dunque, divulgare una cultura dell’educazione e della prevenzione in ottica anti-azzardo ed essere esempi di una socialità sana, vera, positiva.
Una sfida ardua, perché per avere successo sarà necessario fare opera di sensibilizzazione con strumenti innovativi, che parlino la lingua di questa epoca – si pensi ai social network – stimolando l’interesse e le risposte dei ragazzi. Provarci è un obbligo.

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