Fermare questa piaga che colpisce i più poveri

Il cardinale Agostino Vallini ha aperto lo SlotMob Fest a Piazza Re di Roma

Far vivere le piazze, animare le strade, contagiare le città per affermare una cultura che metta la dignità dell’uomo prima degli interessi del “mercato”. È questo l’obiettivo dello Slot Mob Fest che si è svolto sabato 7 maggio a piazza Re di Roma, quartiere Tuscolano, e in contemporanea in altre 61 città italiane. Una manifestazione a cui la Chiesa di Roma ha preso parte in modo deciso con la presenza del cardinale vicario Agostino Vallini, che ha aperto la festosa kermesse in piazza con centinaia di giovani studenti e di associazioni. «La Chiesa è in prima linea contro il gioco d’azzardo e non potrebbe essere diversamente perché – ha sottolineato Vallini – a essere colpiti da questa piaga sono soprattutto i più poveri, i più fragili, vittime di un’operazione diabolica che distrugge le persone e le famiglie».

Il vicario del Papa per Roma parla facendo riferimento alla sua concreta esperienza pastorale. «Fateci caso – osserva – è nelle periferie che il fenomeno è particolarmente diffuso. Vanno a prendere le persone lì dove ci sono le difficoltà più grandi. È nella disperazione che si alimenta il gioco d’azzardo, così come l’usura». Il cardinale chiama in causa anche le istituzioni: «Vogliamo domandarci che cosa si può fare per fermare questa piaga? Vogliamo aiutare la gente a ragionare? Per questo è molto importante che tutte le persone di buona volontà si attivino per fare massa critica rispetto alle istituzioni e creare coscienza tra i cittadini, così come abbiamo fatto oggi».

La giornata di mobilitazione è stata anche l’occasione per presentare il “Manifesto di democrazia economica” e lanciare una petizione nazionale al presidente della Repubblica perché faccia sentire la sua voce nei confronti del governo e del parlamento. «Chiediamo al nostro Presidente, quale garante della Costituzione – si legge nella petizione per il Quirinale sottoscritta dai partecipanti – di rispondere al nostro appello per far togliere la gestione dell’azzardo alle società commerciali che non possono far altro che incentivarlo per trarne profitto». Un appello al futuro sindaco di Roma poi è stato rivolto dal direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci, «per una regolamentazione delle nuove sale slot e scommesse, soprattutto nelle aree periferiche».

Sulla piazza, per tutta la mattina, si sono succeduti giochi tradizionali, di abilità sportiva, modellismo, e i gettonatissimi biliardini, fino al classico appuntamento per il caffè da consumarsi nei due bar che hanno aderito alla campagna scegliendo di non esporre slot. «Una scelta – ha spiegato l’economista Leonardo Becchetti – che è un piccolo esempio di quella democrazia economica rappresentativa in cui si vota con il portafogli. I cittadini, che sono consumatori e risparmiatori, possono indirizzare le loro scelte tenendo conto del comportamento etico delle aziende». «Con Slot Mob – ha detto Luigino Bruni, anch’egli economista e tra i fondatori del movimento – ci proponiamo di far passare una logica premiale: premiare la virtù è più importante che punire i vizi. Anche a livello politico, vogliamo denunciare facendo festa».

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