«Un provvedimento importante, in cui la dignità della persona viene posta prima di ogni profitto, che mette un freno allo sciacallaggio ai danni dei poveri, che limita il potere delle lobby e riduce lo spazio in cui spesso opera la criminalità. Un’iniziativa ancor più preziosa perché presentata dalla maggioranza e approvata da tutte le forze politiche presenti in Assemblea Capitolina con il coinvolgimento, nella fase preparatoria, anche di molte realtà sociali impegnate al contrasto del gioco d’azzardo, tra le quali la Caritas di Roma». Così monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, esprime soddisfazione a nome dell’organismo ecclesiale per l’approvazione del Consiglio comunale di Roma della delibera n. 34/2016 inerente al “Regolamento per le Sale Gioco e giochi leciti”.
Per il direttore della Caritas «si tratta di una serie di misure che, attraverso l’individuazione dei luoghi sensibili – scuole, luoghi di culto, centri giovanili o comunque frequentati da giovani, strutture residenziali e semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioeconomico, centri anziani – mettono in risalto il vero dramma che si è consumato in questi anni e a cui le amministrazioni locali si trovano a dover porre rimedio in fretta. Le famiglie, soprattutto quelle povere e meno istruite, sono state soggiogate da un’offerta di azzardo senza regole e senza limiti, da una pubblicità pericolosa a cui prestano l’immagine anche campioni sportivi e artisti, da uno Stato che pensa solo a far cassa ignorando le gravi conseguenze. Nei nostri centri di ascolto arrivano genitori disperati per la patologia che ha coinvolto ragazzi anche minorenni; figli che ci chiedono aiuto per genitori anziani che hanno dilapidato tutti i loro risparmi; coniugi che scoprono di essere indebitati a loro insaputa».
«Mentre vediamo crescere la sensibilità di numerose Regioni e amministrazioni locali – continua il direttore della Caritas – allo stesso tempo siamo molto preoccupati per la proposta fatta dal Governo per una nuova regolazione del gioco d’azzardo in concessione statale, che dovrebbe passare il vaglio della conferenza unificata Stato Regioni». A tal proposito, spiega monsignor Feroci, «ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l’offerta ma anche il consumo di gioco d’azzardo. La pubblicità al gioco d’azzardo va, quindi, rapidamente estinta in maniera assoluta con l’impegno a discutere in Parlamento e approvare i progetti di legge presentati in tal senso alle due Camere da oltre 200 parlamentari».
Come dimostra l’impegno del Comune di Roma, per il direttore della Caritas, «la giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in un concreto, esplicito e incondizionato riconoscimento agli Enti locali di totale autonomia e potestà di regolamentare in materia di luoghi sensibili e orari. Sindaci e amministratori locali – insieme alla società civile – conoscono i pericoli del territorio e sanno regolamentare meglio di chiunque altro l’offerta di gioco in ambito territoriale all’interno di un piano organico nazionale in cui lo Stato deve riconoscere l’azzardo come patologia così com’è stato per il tabacco».