L’amicizia tra due donne accolte a Roma. Una ucraina, l’altra russa: quando la solidarietà è più forte della guerra.
Anna e i suoi due bambini, Albina e Svjatoslav, sono stati accolti, in collaborazione con la Caritas diocesana, nella comunità parrocchiale di Sant’Ireneo, a Centocelle. L’inserimento è stato vissuto all’insegna della semplicità e della normale gradualità. Infatti, la donna e i suoi due bimbi sono stati accolti insieme ad altri nuclei familiari già presenti in casa.
Dopo circa due settimane, sono arrivati Natalia, di origine Russa, e suo figlio Mirko. «Nel presentarle c’era un po’ di preoccupazione – ha raccontato il parroco don Concetto -, essendo i loro Paesi in guerra. Ma tra loro c’è stata fin da subito una bella intesa. Era “scoppiata la pace”! Che stupore, che meraviglia nel constatare questo intreccio di vite creato dalla fantasia della provvidenza!».
«Condividendo il pranzo la domenica e il mercoledì, un po’ alla volta si sono creati dei legami familiari: era naturale festeggiare insieme i compleanni, condividere gioie e difficoltà nella consapevolezza che si era dono gli uni per gli altri, un dono importante, un dono speciale.
Hanno vissuto tutti insieme sotto lo stesso tetto per oltre un anno. È incredibile sperimentare come un evento terribile, come la pazzia di una guerra possa permettere il moltiplicarsi dell’affetto e dell’amore».