Gocce di Marsala: il numero di agosto-settembre

Campo estivo Caritas con il cardinale Enrico FerociUn editoriale del Cardinale Enrico Feroci apre il nuovo numero del giornalino Gocce di Marsala.

«Ringrazio chi mi ha permesso di rivivere un’esperienza che per me è stato un bagno nell’antico amore, un rivivere i tempi passati, in quei luoghi dove ho iniziato il cammino di attività con i giovani negli anni ’70. E quei giovani, oggi adulti, professionisti, madri e padri di famiglia, responsabili di attività e società, proprio lì hanno anche loro vissuto il tempo bello della spensieratezza, del gioco, della ricerca di valori, dell’autenticità, della preghiera dentro l’Abbazia di Santa Lucia dove troneggiano gli affreschi del 1200. Sensazioni forti, connubio di passato, presente e futuro».

Si apre con l’editoriale del Card. Enrico Feroci, già direttore della Caritas diocesana di Roma, oggi parroco della parrocchia Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva, il numero di agosto-settembre di Gocce di Marsala, giornale realizzato da ospiti e volontari dell’Ostello “Don Luigi Di Liegro” alla Stazione Termini.

Un’edizione particolare, tutta dedicata al campo estivo “Ma il cielo è sempre più blu”, organizzato nel mese di luglio a Rocca di Cambio, in Abruzzo, dall’equipe dell’Ostello. Gli ospiti hanno condiviso le loro emozioni e i ricordi attraverso articoli e fotografie, creando così un “prezioso patrimonio da preservare e condividere”, come sottolineato dal direttore di Caritas Roma Giustino Trincia.

«Possiamo pensare a questa settimana come ad un punto di non ritorno? – scrive sulle pagine del giornalino Giustino Trincia – Un’occasione per rivedere e arricchire il modo di vivere i luoghi e le strutture di servizio nelle quali abbiamo l’opportunità di accogliere e di servire persone ai margini della nostra società. È solo facendone esperienza diretta là dove operiamo, là dove siamo presenti con la Chiesa di Roma, che possiamo rendere un fondamentale servizio alla nostra città. Una metropoli che soffre molto proprio per questa mancanza di cura di quella qualità delle relazioni tra le persone, che voi, invece, avete potuto vivere intensamente in questi giorni».

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