Gocce di Marsala, numero dedicato a Luigi Di Liegro

È dedicato al primo direttore della Caritas di Roma il numero di ottobre di “Gocce di Marsala”, mensile dell’ostello di via Marsala.

«Don Luigi ci spingeva a cambiare lo sguardo sulla città, ad immaginare “nuovi mondi”. Ci spronava a comprendere che “recuperare le persone a una vita dignitosa e partecipata significava per la città recuperare il valore della convivenza civile e, per chi crede, quello della fraternità”». Inizia con l’omaggio e il ricordo di don Luigi di Liegro, primo Direttore della Caritas di Roma, il numero di ottobre di “Gocce di Marsala”, il giornale dell’ostello – che ha sede appunto in via Marsala – e che dal primo numero ogni mese dà voce a tante persone che passano di qui in cerca, non solo di un pasto o un letto, ma di un luogo in cui poter raccontare chi sono e chi ancora desiderano essere.

La vita di don Luigi Di Liegro rappresenta una delle pagine più alte della storia ecclesiale e civile della città del secondo Novecento. Ricordarlo, a 26 anni dalla sua scomparsa, significa ripercorrere una vicenda che intreccia l’impegno di cittadini, volontari e parroci, in un viaggio dentro la crescita di una coscienza civile in grado di rispondere ai bisogni di poveri ed emarginati.

«Posso dire oggi di aver partecipato alla costruzione di un progetto umanitario di grande valore – racconta in un lungo editoriale Gennaro Di Cicco, oggi responsabile dell’Ufficio “Raccolta Fondi e Donazioni” e storico volontario della Caritas diocesana di Roma -, dal quale ho ricevuto più che dato. Con l’avvio dell’Ostello, ho partecipato alla costruzione di una sorta di “fabbrica della resurrezione e della riconciliazione”. […] In ogni storia che ascoltavo, rintracciavo parti della mia storia. Non è stato facile, ma ho imparato con don Luigi a percorrere “strade scomode”, a prendere posizioni e a non rassegnarmi all’inevitabile».

Tanti i messaggi e le dediche per ricordare e ringraziare Don Luigi Di Liegro. Così come in tanti oggi condividono la sua visione di Roma come città più aperta e solidale, specialmente con i più bisognosi.

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