La scomparsa di Lê Quyên Ngô Ðình

Il 16 aprile, a seguito di un tragico incidente stradale, è venuta a mancare Lê Quyên Ngô Ðình, responsabile dell’Area Immigrati della Caritas diocesana.

 

Sconcerto, smarrimento e un sentimento di profondo dolore sono nell’animo di tutti gli operatori ed i volontari della Caritas romana.

“Lệ Quyên è stata un esempio. La sua opera a favore degli ultimi e dei poveri, che per tanti anni ha svolto con entusiasmo e fede, è stata per noi un motivo di crescita umana e professionale. Sapeva coniugare le sue doti umane, l’esperienza che le derivava dall’essere una rifugiata, a una profonda fede in Dio e un radicato rispetto per l’uomo. Con i suoi consigli e il lavoro infaticabile sapeva ricordarci sempre che la nostra opera è per i poveri e gli svantaggiati. Siamo vicini alla sua famiglia e alla comunità parrocchiale di San Gregorio Barbarigo, dove con assiduità Lệ Quyên partecipava all’Eucarestia domenicale” ha commentato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma.

Nata a Saigon il 26 luglio 1959, Lệ Quyên Ngô Đình era arrivata in Italia con lo status di rifugiata nel 1963. Dal dicembre 1992 al novembre 1996 era stata responsabile del Centro ascolto stranieri della Caritas romana, l’osservatorio più ampio e strutturato sull’immigrazione nell’ambito del volontariato in Italia, con oltre 200mila dossier di cittadini stranieri registrati dal 1981 in rappresentanza di circa 150 Paesi.
Nel dicembre 1996 era diventata responsabile dell’Area immigrati della Caritas, con il ruolo di coordinamento e supervisione dei servizi e dei progetti destinati ai cittadini stranieri immigrati, rifugiati e vittime di tratta: centri di ascolto, sportelli informativi, centri di accoglienza per uomini, donne e famiglie, asili nido. Dal luglio del 2000 al dicembre del 2007 era stata anche responsabile del Coordinamento nazionale Asilo della Caritas italiana e del Progetto rifugiati, coordinando le attività in materia di asilo di 46 Caritas diocesane. Membro della Commissione migrazioni di Caritas Europa, di cui era stata anche presidente, dal giugno 2009 era presidente sella sezione italiana dell’Associazione per lo studio del problema mondiale dei rifugiati, organizzazione non governativa a carattere internazionale, con status consultivo presso le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa.

Per gli «eminenti servizi resi all’Italia», su proposta del ministero dell’Interno nel 2008 è stata la prima in Italia a ricevere la cittadinanza italiana con decreto del Presidente della Repubblica. La motivazione: «Eccezionale interesse dello Stato».

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