Il freddo non è un problema insormontabile, basta programmare

Senza fissa dimora in Piazza San Silvestro..The homeless in Piazza San SilvestroLa chiamano ‘emergenza freddo’. Ma si ripresenta – puntuale – ogni inverno. Al di là dell’eccezionalità del freddo, è ordinaria l’insufficienza di dormitori per chi vive in strada nella Caput Mundi. Per una popolazione di 7 mila senza dimora, i posti letto predisposti dalla rete di assistenza dei Servizi Sociali sono insufficienti. Una carenza non risolta né dalla giunta di destra né da quella di sinistra, e nemmeno dall’attuale pentastellata, che ora sta incrementando di un centinaio i circa 500 posti disponibili. Più quattro stazioni metro aperte. Il volontariato fornisce quasi altri 2 mila posti. Ma non bastano.
Scuote la testa monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma: «Registriamo il solito ritardo delle istituzioni. L’amministrazione deve muoversi in anticipo: non è un problema insormontabile». Per la Caritas «oggi bisogna pensare all’inverno del prossimo anno. L’ho detto a tutte le amministrazioni, da Alemanno a Marino e ora all’assessore Laura Baldassarre della giunta Raggi: se avete 10 euro, 5 spendeteli subito, gli altri 5 metteteli da parte per non rincorrere le emergenze». Il direttore della Caritas di Roma cita Milano: «La Caritas ambrosiana col Comune ha creato quasi 3 mila posti, a disposizione solo per l’inverno. Serve continuità, anche perché chi dorme per strada non ha lo smartphone per cercare dove andare a dormire».
Il Campidoglio il 5 gennaio ha deciso l’apertura notturna per i senza dimora delle stazioni metro di Flaminio, Piramide FS, Vittorio Emanuele, Ostia-Stella Polare da mezzanotte alle 5, venerdì e sabato non si entra prima dell’1 e mezzo. Monsignor Feroci è scettico: «E prima e dopo, dove dormono?».
Oggi le strutture Caritas sono al completo: l’Ostello di via Marsala, Ponte Casilino, Ostia, case famiglia: 1.500 posti letto per senza dimora, donne con bambini, malati. «E ogni notte abbiamo cinque macchine in giro. Va detto anche che chi sta per la strada spesso è un malato psichiatrico che non è facile convincere. Io ci ho messo un anno e mezzo con Sibir, un bielorusso che dormiva fuori dalla nostra Città della carità, a Ponte Casilino. Ora finalmente è entrato». Mafia Capitale poi ha azzerato molte convenzioni con coop opache. La Giunta Raggi ha lanciato due bandi: «Ma il primo – dice il direttore – è andato quasi deserto, le condizioni non permettevano di lavorare».
Serve un impegno maggiore, concorda Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: «I circa 600 posti letto del Comune sono sempre pochi». Prima di Natale Impagliazzo aveva denunciato che da dopo Mafia capitale «c’è un clima bloccato, paradossalmente la burocrazia è aumentata. C’è la volontà politica generale di adottare misure adeguate contro la povertà, ma come non è ancora chiaro». Sant’Egidio chiede di aprire le stazioni «non solo da mezzanotte alle 5, e che gli ospedali non dimettano i senza dimora ricoverati in questi giorni. Noi abbiamo aperto la chiesa di San Callisto a Trastevere per 60 posti, oltre ai 100 alla Villetta della Misericordia e nelle altre nostre strutture. E tutte le sere distribuiamo coperte, maglioni e pasti caldi».
Nei giorni scorsi l’assessore Baldassare, ha chiarito la questione: «A fine dicembre si sono concluse le due gare per l’assegnazione di posti ulteriori: la prima, scaduta il 23 dicembre, per 57 posti, l’altra ne garantirà 50 al San Michele». Anche il VII e IX Municipio mette a disposizione 24 posti e il IX 45.

(Luca Liverani, Avvenire dell’8 gennaio 2017)