Avvento di carità 2017

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Nell’anno in cui la Chiesa di Roma si pone affianco alle famiglie nella dimensione educativa dei giovani, la Caritas propone un itinerario per i tempi forti di Avvento e Quaresima che ha come obiettivo primario l’incontro con l’altro – in particolare il diverso, l’ultimo, l’emarginato – come esperienza per la scoperta di Dio attraverso il povero.

«La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la comunione, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel carcerato, nell’ammalato e in ogni bisognoso». Questo passaggio di Educare alla vita buona del Vangelo (n. 39) – il documento che traccia gli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il decennio in corso – lascia intravedere una realtà abitata da tante situazioni che interpellano forme di prossimità, risposte che rimandano alle attività poste in essere da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali, all’interno delle quali i giovani e le loro famiglie sono protagonisti, portando il loro contributo come volontari e con esperienze di servizio, oppure sono i fratelli verso i quali la comunità indirizza la sua attenzione perché vivono momenti di difficoltà.

“Il volontariato – scrive monsignor Enrico Feroci nell’introduzione – è ritenuto un’opportunità preziosa per offrire alle nuove generazioni degli interrogativi sul senso dell’esistenza, un’esperienza importante per educare ai valori della gratuità, della solidarietà e dell’impegno. Questo perché si tratta di esperienze che non si esauriscono in un servizio, ma offrono ai partecipanti uno stimolo ad uscire dall’indifferenza e dalla rassegnazione per vivere un senso nuovo dell’esistenza nella vicinanza ai più poveri, nel segno della condivisione, della partecipazione, della passione per le grandi cose. Ma all’interno di tale contesto “educativo” il volontariato è anche autentica espressione di fede e di carità evangelica, che sente prioritario l’impegno per il bene del prossimo e la disponibilità a perdersi a favore dell’altro”.

Le esperienze che proponiamo alle comunità parrocchiali nei tempi di Avvento e Quaresima rappresentano delle occasioni per restituire pienezza e dignità all’esistenza umana e, in ragione di ciò, assumono un valore che trascende l’attualità del bisogno. Sono atti che racchiudono insegnamenti fondamentali per la crescita umana e civile di chi li mette in pratica trovando potenziale educativo dalla risposta alle emergenze e alle ingiustizie sociali.