“Gli occhi, il cuore, le mani”. Il volontariato per le classi delle scuole superiori

Iniziativa della Caritas in collaborazione con l’Ufficio Scuola. Le proposte per gli insegnanti di religione

398531_2863526279725_1606773026_2570458_1778518910_nEsperienze di volontariato per integrare la dimensione educativa della carità nei percorsi scolastici. È l’obiettivo della nuova iniziativa degli uffici Scuola e Caritas del Vicariato di Roma che propongono agli insegnanti di religione il progetto “Gli occhi, il cuore, le mani. Quando l’impegno di fa solidarietà”.

Si tratta di un opuscolo con dodici proposte di volontariato pensate per gli studenti delle scuole superiori «affinché possano sviluppare delle espressioni concrete di attenzione, si solidarietà e di servizio ai poveri».

L’iniziativa è stata presentata martedì scorso, 20 maggio, in un incontro con i docenti di religione presso la “Cittadella della carità – Santa Giacinta” della Caritas.

Illustrando il progetto, don Filippo Morlacchi, direttore dell’ufficio Scuola, ha sottolineato come «Papa Francesco nell’incontro con le scuole il 10 maggio, ci ha ricordato che non bisogna educare soltanto con le idee, ma che la scuola deve insegnare a capire realtà, senza avere paura di questa». La proposta di volontariato, ha detto don Morlacchi, «è un’ottima opportunità educativa, per accompagnare i giovani nella realtà dei buoni principi evangelici in ambienti conosciuti e protetti, affiancati da operatori esperti e animatori disponibili».

Il progetto – ideato da un gruppo di insegnati – è il frutto di un lavoro che già da anni vede impegnata la Caritas nell’animazione nelle scuole. Solo nell’anno scolastico ancora in corso sono stati 2.195 gli studenti romani, di 101 classi delle superiori, che hanno potuto svolgere almeno un pomeriggio di volontariato al di fuori dell’orario scolastico accompagnati dai loro docenti.

«La sinergia con il mondo della scuola – ha spiegato monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas – è fondamentale per un ufficio che svolge anzitutto un compito pedagogico della carità». Rivolgendosi agli insegnanti presenti, ha ricordato che «la Caritas è per voi uno “strumento” affinché il servizio al povero sia occasione per far conoscere concretamente il bisogno dell’altro: un aiuto fondamentale per far crescere i ragazzi».

Per Roberto Cetera, uno degli insegnanti che ha promosso l’iniziativa, «in una cultura in cui tutto sembra avvenire per “fortuna”, l’esperienza di volontariato aiuta i giovani a migliorare la loro autostima e a capire il nesso tra l’impegno e la realizzazione dei desideri». Per il docente, inoltre, «per molti giovani “lontani”, il volontariato è un incontro diverso con l’esperienza di Chiesa».

Scarica l’opuscolo di presentazione

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