Martedì 19 aprile il terzo incontro del “Focus Medio Oriente”.
Culla della civiltà umana e delle principali religioni monoteiste, la regione del Medio Oriente è da sempre toccata da conflitti profondi e complessi.
Per orientarci nella loro complessità proponiamo un focus medio oriente, un ciclo di incontri che nel corso di questo anno pastorale ci aiutino a comprenderne alcuni aspetti.
Con il terzo incontro vogliamo farci raccontare il Medio Oriente da chi lo vive nello spirito dell’incontro con l’altro
SULLE STRADE DELL’INCONTRO
Testimonianza di Suor Carol della Comunità di Mar Musa (Siria)
si svolgerà
Martedì 19 aprile 2016
alle ore 18.30
presso la
Cittadella della Carità
Via Casilina Vecchia 19
– – – – – – – – – – – – –
Incastonato tra le montagne come se fosse opera stessa della natura, Deir Mar Musa si trova in Siria, a circa 80 chilometri da Damasco.
L’esistenza odierna di questo luogo, e della comunità monastica che lo anima, prende le mosse dalla scoperta, da parte di un gesuita italiano, dei ruderi di un antico monastero siro-cattolico costruito nell’undicesimo secolo attorno a un ancor più antico romitorio.
Il gesuita è nato a Roma, e si chiama Paolo Dall’Oglio. La sua riscoperta di questo antico luogo di eremitaggio risale al 1982, e di lì a poco egli decide di avviarne la ricostruzione.
Qui, alcuni anni più tardi, nasce una comunità spirituale cattolica, denominata Al-Khalil, che promuove il dialogo interreligioso, in particolare tra Cristianesimo e Islam. Al-Khalil, in lingua araba, significa l’amico di Dio, ed è il modo con cui normalmente ci si riferisce al patriarca Abramo.
La comunità cristiana di Deir Mar Musa affianca alla dimensione interreligiosa, che ne costituisce tratto basilare, anche quella ecumenica, cioè di comunione e di unità fra le Chiese cristiane, senza rinunciare alla specificità siriaca e sirocattolica del monastero stesso. Tale approccio è parte integrante della vocazione spirituale dei monaci e delle monache di Deir Mar Musa e dei loro amici laici. La scelta della lingua araba, come lingua della vita sociale e liturgica della comunità monastica, non è estranea a questo orizzonte.
La vocazione al dialogo e il confronto tra religioni sono le caratteristiche fondanti di una comunità monastica che oltre a Deir Mar Musa comprende anche il monastero di Mar Elian.
Preghiera, lavoro manuale e ospitalità sono gli elementi che scandiscono la vita nei due monasteri, e i cardini su cui si impernia la vita stessa della comunità.
Padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito a fine luglio 2013, e da allora non se ne hanno notizie.
(tratto dalla rivista “Popoli”)