«Hanno venduto il giusto per denaro»

Rinnovato il consiglio della Consulta nazionale antiusura: entrano le Caritas di Roma e Milano

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«C’è un perdurante circolo vizioso dell’ottusità. E l’esempio principale è l’azzardo. Con lo Stato che si comporta come un debitore insolvente che si deve rifare, che deve tamponare una falla: pochi maledetti ma subito». È il pensiero del sociologo Maurizio Fiasco che ha introdotto il convegno “Usura, comunicazione, istituzioni” organizzato il 28 giugno scorso dalla Consulta nazionale delle fondazioni antiusura in occasione dell’annuale assemblea che si è svolta presso l’Ostello “Don Luigi Di Liegro” della Caritas di Roma.

L’incontro è stato preceduto dalla celebrazione eucaristica con il passaggio della Porta Santa della Carità presieduta da monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, che ha citato il profeta Amos: «’Hanno venduto il giusto per denaro’. Il denaro ti affonda e non ti fa andare avanti. Bisogna avere il coraggio di dire no, il bene che vince il male».

«Crescono la disapprovazione sociale verso l’azzardo e l’attività di ‘rigetto’ dei Comuni, con oltre 500 amministrazioni che hanno deliberato rigidi regolamenti – ha sottolineato Fiasco –. E dalla seconda metà del 2015 assistiamo a un cambiamento giurisprudenziali, con sentenze favorevoli al contrasto alla gestione perversa dello Stato». Malgrado questo «nel 2015 la spesa in azzardo è aumentata del 5%. E l’azzardo è sempre più fattore di crisi economica e di indebitamento pubblico. Si porta via il 12% dei consumi privati, 491 milioni di ore, 70 milioni di giornate lavorative».

Nel corso dell’assemblea, la Consulta nazionale – composta da 23 Fondazioni antiusura – ha rinnovato il suo consiglio di direzione nominando presidente monsignor Alberto D’Urso, che succede al fondatore padre Massimo Rastelli, e consiglieri i direttori delle Caritas di Roma, monsignor Enrico Feroci, e Milano, Luciano Gualzetti. Eletti anche Ruggero Ricco (segretario) e Luigi Coppola.