Il 1° dicembre a Villa Glori l’incontro con gli studenti delle scuole romane e la mostra pittorica
Giovedì 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids, le case famiglia di Villa Glori si aprono agli studenti delle scuole romane per una mattinata di incontri e approfondimenti. A partire dalle ore 10, con il saluto del direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci, si alterneranno sul palco del Teatro all’interno del centro di Villa Glori (ingresso da via Venezuela, 27) gli studenti delle classi che hanno sperimentato nelle case i progetti di alternanza scuola/lavoro.
Nel corso della mattinata verranno inoltre presentati i risultati preliminari del “Progetto Nazionale AIDS” promosso da Caritas Italiana e verrà proiettato il cortometraggio “L’essenziale è invisibile agli occhi” prodotto dalla Caritas di Roma. Alle ore 12.30 la presentazione e l’apertura della mostra pittorica “tè a Villa Glori: l’arte di condividere”. Realizzata dagli studenti del Liceo artistico di Via Ripetta, nell’ambito dell’esperienza scuola/lavoro e visitabile fino al 5 dicembre.
I giovani artisti hanno conosciuto gli ospiti della casa e dopo l’amicizia e la condivisione è sorta spontaneamente l’azione più naturale, quella di dipingere insieme. O meglio, di posare e ritrarre. 25 studenti hanno così raffigurato su tela e carta alcuni ospiti, in un empatico e umanissimo contatto. Il docente di Pittura ne ha guidato, stimolato e indirizzato la bella esecuzione.
Ne sono usciti schizzi, bozzetti, particolari grafici e dipinti, realizzati dai pittori poco più che adolescenti. Eppure l’intensità e la verità che scaturivano da quelle facce che man mano prendevano forma – ognuna a suo modo, ognuna affine al linguaggio fino ad allora appreso e sedimentato ma all’improvviso esploso davanti all’energia vitale di quei volti – stupivano tutti, docenti e discenti. E convincevano quanto la strada prescelta fosse quella giusta per tutti.
Così è nata una mostra. La mostra è stata intitolata Tè a Villa Glori – l’arte di condividere, giacché di questo si è trattato: una serie di incontri, il venerdì, in cui i rapporti umani muovevano ogni creatività. La conoscenza reciproca spingeva verso la confidenza e l’allegria scambievole portava alla comprensione. Un comprensione profonda che, per chi pratica l’arte figurativa, non può che animare la forma.