Mense, ostelli e case famiglia al centro della “missione popolare” degli studenti del secondo anno
Le mense per i poveri a Colle Oppio e alla Stazione Termini, le comunità per minori a Torre Spaccata, la consegna dei pasti a domicilio per gli anziani soli, le case famiglie per malati di Aids, l’accoglienza di coloro che si rivolgono all’Emporio della solidarietà, l’animazione per i senza dimora ospiti del centro di accoglienza “Santa Giacinta” alla Cittadella della carità. Sono i centri della Caritas di Roma dove dal 19 settembre, per due settimane, gli studenti del secondo anno del Seminario Romano Maggiore svolgono la Missione popolare 2018.
Diciassette giovani, accompagnati dall’educatore don Cristiano Patrassi, alloggiano nella foresteria della Cittadella della carità e, durante il giorno, s’impegnano nel servizio ai poveri ospiti dei centri Caritas. «Le giornate – spiega don Patrassi – sono molto intense. Si inizia con la preghiera e la Messa alla Cittadella. Poi ognuno dei ragazzi raggiunge il centro che gli è stato assegnato, dove svolgerà servizio, pranzando insieme agli ospiti delle strutture. Nel pomeriggio sono previsti dei momenti di formazione e approfondimento con gli operatori e i volontari su temi quali le migrazioni, la tratta, la povertà nella città, i centri di ascolto parrocchiali, il gioco d’azzardo, la solitudine. Dopo la cena, in piccoli gruppi, i ragazzi affiancheranno gli operatori del Servizio notturno itinerante per incontrare i senza dimora che vivono in strada e nelle stazioni».
Le Missioni popolari del 2018, oltre che alla Caritas, vedono i seminaristi del primo anno al Sermig di Torino, nell’Arsenale della Pace. Gli studenti più grandi sono invece impegnati nelle parrocchie di San Bonaventura, Santa Bernadette, Santa Caterina da Siena, San Giuda Taddeo Apostolo, Gran Madre di Dio e San Cirillo Alessandrino. Inoltre una parte di loro porterà la missione anche all’interno del Policlinico Umberto I.
«Nelle nostre comunità, purtroppo, i poveri sono visti come un problema più che una manifestazione di Dio. Per questo l’opera della Caritas è soprattutto pedagogica, per avvicinare le parrocchie a chi soffre». Così don Benoni Ambarus, direttore dell’organismo diocesano, ha spiegato ai giovani il contesto in cui si troveranno ad operare nell’incontro di presentazione della missione. «I centri in cui prestate servizio – ha ricordato il direttore – sono dei “segni” promossi dalla diocesi di Roma per aiutare, stimolare e sostenere le comunità cristiane nell’incontro con il povero, che è il corpo vivente di Cristo».
Numerose le domande rivolte dai seminaristi riguardo al finanziamento delle strutture di accoglienza, l’impiego dei fondi dell’otto per mille, il rapporto con le istituzioni, il profilo dei volontari; temi che verranno approfonditi negli incontri formativi. Dalla preghiera delle Lodi al mattino, fino a notte, i giovani missionari terranno aperta la chiesa nella Cittadella della carità dove promuoveranno momenti di preghiera anche con gli ospiti e con i volontari. Domenica 30 la conclusione della missione con una serata di festa all’Ostello “Don Luigi Di Liegro”.