L’esperienza dell’italiana L2 durante la pandemia nei centri per minorenni
“Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione” è quanto previsto dalla Carta dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza.
Il 9 marzo 2020 si chiudono le porte delle scuole, dei centri di aggregazione, le porte di casa! I ragazzi dei centri di accoglienza non possono più uscire e continuare il loro percorso avviato superando mille ostacoli.
Il diritto allo studio, all’educazione, improvvisamente è precluso, si deve ripensare tutto.
I corsi di italiano, luogo di apprendimento e di incontro, per molti dei ragazzi che arrivano da altri Paesi, (minori stranieri non accompagnati) sono sospesi.
Come fare? Come non lascarli soli in questo momento e dare comunque l’opportunità di imparare l’italiano, primo passo per un percorso di inclusione? I dispositivi e gli accessi ad internet non sono sufficienti per tutti; non tutti i volontari, che con grande passione li hanno seguiti in presenza durante le lezioni al Centro diurno promosso da Caritas Roma, hanno le competenze per passare a una modalità di lezioni on line. Ma dobbiamo cominciare …e subito!
Attraverso un susseguirsi di telefonate e poi con il supporto dei collegamenti WhatsApp e della piattaforma Zoom abbiamo costruito un percorso on line, fatto di fogli, pennarelli e tanta buona volontà. Le prime lezioni erano intervallate da “Mi senti?” – “Mi vedi?” – “Vedi il foglio?” – “Mi fai vedere cosa hai scritto sul quaderno?”, lezioni all’inizio brevi, di mezzora, e via via più lunghe, tanti sorrisi e allegria alternati a giorni in cui i ragazzi erano tristi e assenti.
Ma siamo andati avanti… sono arrivati i tablet, i volontari hanno cominciato a diventare esperti nelle lezioni a distanza e negli strumenti da utilizzare, fino ad arrivare a proporre lezioni di gruppo, con l’idea di riproporre la modalità classe che tanto avevamo voluto in presenza, perché fatta di relazioni, di possibilità di confrontarsi durante le lezioni e crescere insieme… insomma, distanti ma uniti! Siamo riusciti a ricreare il gruppo a condividere video, canzoni e tante immagini.
Nel frattempo ci siamo anche attivati per far sì che, con apposita convenzione, la scuola di italiano per minori del Centro diurno diventasse sede di esame CELI. Così, alcuni di loro, anche se trasferiti nel frattempo in altre strutture di accoglienza, abbiamo continuato a seguirli fino all’esame di livello A2, fondamentale per le pratiche necessarie per il permesso di soggiorno, ma soprattutto conclusione di un percorso fatto insieme, che ha dato ai ragazzi soddisfazione personale e consapevolezza di potercela fare! Un diritto che sembrava negato e che invece è stato rispettato. Per concludere abbiamo pensato di dare voce a due degli attori di questo percorso: un ragazzo ospite nel Centro di Pronta Accoglienza di Via Venafro, che ci ha mandato una sua testimonianza dopo essere stato trasferito e un volontario che sta accompagnando un minorenne in un percorso molto particolare, fatto di immagini e parole…
Un grazie ai volontari e agli educatori che con tenacia e pazienza non hanno mai mollato e anche oggi, in questa situazione ancora emergenziale, continuano ad accompagnare i ragazzi nello studio, seppure a distanza.
“A fine dicembre, sono arrivato in Italia e sono stato subito accolto in un Centro di Pronta Accoglienza. Dopo circa una settimana, ho iniziato le lezioni di italiano per stranieri presso il Centro diurno. Quando è arrivata la pandemia, abbiamo fatto due settimane di pausa dalle lezioni per capire come poter proseguire durante il lockdown. Sono iniziate così le lezioni individuali online, che seguivo ogni giorno usando il mio cellulare. Spesso, insieme ai professori ho fatto delle prove d’esame, per vedere la mia preparazione e anche quando a giugno sono stato trasferito dal Lazio alla Puglia, ho continuato a seguire le lezioni con i docenti volontari della Caritas di Roma. Loro stessi mi hanno consigliato di iscrivermi all’esame di livello A2 con l’Università per gli stranieri di Perugia, che ho sostenuto il 21 luglio 2020. E’ andata bene!! Un grande successo! (agosto 2020)
“ Sto seguendo un ragazzo che anche nel suo paese di origine non ha avuto la fortuna di andare a scuola, fare lezione on line con Zoom e con schede didattiche non era possibile si sentiva spaesato quasi spaventato, così ho usato oggetti e disegni piano piano ha funzionato… adesso comincia a parlare e dire piccole frasi”.
Andrea