Ad accoglierli direttore Giustino Trincia e il coordinatore Andrea Guerrizio. Saranno impegnati nei diversi progetti Caritas.
È un giorno speciale per la Caritas di Roma e per i 25 nuovi giovani volontari pronti da oggi a intraprendere un anno di Servizio Civile nei nostri servizi. Accolti dal direttore Giustino Trincia, che ha salutato e ringraziato anche i ragazzi che hanno concluso il loro impegno nel Servizio Civile lo scorso 24 maggio, i volontari sono stati accompagnati nei primi momenti di formazione dal coordinatore del servizio civile Andrea Guerrizio.
Ragazzi e ragazze svolgeranno il servizio nei diversi progetti della Caritas diocesana: Ufficio No Azzardo, mensa di Colle Oppio, centri di ascolto diocesano per italiani e stranieri, Ostello “Don Luigi Di Liegro” in via Marsala, accoglienza diffusa, “Ferrhotel”, Villa Glori, centro di accoglienza per minori, centro di aggregazione giovanile e area sanitaria.
Il Servizio Civile rappresenta un’opportunità unica per i giovani di fare la differenza nella società. Ogni anno, i volontari della Caritas di Roma si dedicano a progetti che mirano a supportare e aiutare coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Sia che si tratti di assistenza agli anziani, supporto alle persone senza fissa dimora o promozione dell’inclusione sociale, il servizio civile offre ai giovani la possibilità di mettere in pratica i valori di solidarietà e uguaglianza. Con impegno e passione, i volontari potranno fare la differenza nelle vite delle persone che incontreranno nel loro cammino.
«L’inizio di un nuovo anno di Servizio Civile è sempre un momento ricco di emozione – ha dichiarato Andrea Guerrizio – e un richiamo all’impegno e al sogno di un mondo più giusto; ragazzi nuovi da scoprire e da accompagnare a scoprire un pezzo di mondo che nessuno ti racconta, una storia da costruire giorno dopo giorno, una ricchezza da innaffiare perché possa fiorire. L’augurio a loro – e a noi – è che sia una strada vera, che tra un anno faccia lorio guardare il mondo con occhi diversi e lasci loro la voglia di impegnarsi per il bene comune».