Lo sportello InformaSalute per raggiungere gli invisibili

 

La Caritas di Roma aderisce al progetto “La Asl in camper” con uno sportello informativo nel Nuovo Mercato Esquilino

La Caritas di Roma aderisce al progetto “La Asl in camper: strategie per raggiungere gli invisibili nel territorio della ASL Roma 1” un’iniziativa ideata per promuovere l’accesso dei migranti e vulnerabili ai servizi sanitari e sociali attraverso azioni di sanità pubblica di prossimità.

Giovedì prossimo, 26 ottobre, l’iniziativa – che vede l’adesione anche di numerose organizzazioni del terzo settore, sarà presente presso il Nuovo Mercato Esquilino. La Caritas animerà lo sportello InformaSaluteSuStrada. Nel cuore del rione multietnico romano, dal 2012 l’Area Sanitaria della Caritas ha attivato una postazione di orientamento sanitario InformaSaluteSuStrada, in collaborazione con il Progetto Mediazione Sociale e la Co.Ri.M.E. cooperativa che gestisce il mercato.

Fino a febbraio 2020, ogni venerdì mattina dalle ore 10.30 alle 13 i giovani volontari, specificamente formati per l’approccio transculturale su strada, intercettano la domanda di salute della popolazione incontrata e propongono modalità di accesso e fruibilità del Sistema Sanitario, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili, spesso escluse dal diritto alla salute sia a causa di una scorretta o assente informazione, sia a seguito di barriere burocratiche o linguistico-culturali.

In questo contesto la Caritas e la Asl Roma 1 hanno consolidato dal 2014 il loro impegno per la promozione della salute in favore di un progetto stabile, il Banco della Salute, volto alla prevenzione delle patologie cardiovascolari, del diabete e dei tumori femminili. L’équipe del Poliambulatorio di Via Luzzatti, 8 e quella socio-sanitaria di alcuni servizi della Asl (Consultorio di via Salaria e UOSD Migranti) sono stati presenti in sinergia con l’InformaSaluteSuStrada rispettivamente il secondo e il quarto venerdì del mese, all’interno di una stanza del mercato allestita ad ambulatorio, dove effettuano un counselling specifico analizzando i fattori di rischio (misurazione di pressione arteriosa, glicemia capillare, parametri antropometrici, stili di vita); l’équipe del consultorio ha anche facilitato la prenotazione di pap-test e mammografia offrendo, in alcuni casi, la possibilità di effettuare anche in sede il pap test.

Questa esperienza ha prodotto un modello concreto e replicabile di “sanità pubblica di prossimità”. Infatti, la metodologia scelta, quella dell’offerta attiva, agevola la presa in carico dei bisogni di salute più complessi, motiva la persona all’auto-gestione del proprio percorso e al corretto uso dei servizi, pone nella prossimità e nella relazione con l’altro il suo punto di forza. Il progetto, interrotto con la pandemia, è stato anche una “palestra di Salute Globale”, un laboratorio in cui i giovani (studenti di medicina) possono acquisire  competenze e si fanno quindi promotori di incontri di sensibilizzazione per gli altri studenti e la società civile.

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