35 operatori da tutta Italia alla XXX edizione del Corso base di Medicina delle Migrazioni
Si è concluso il 10 giugno, alla Cittadella della carità, la trentesima edizione del Corso Base Medicina delle Migrazioni. Hanno partecipato 35 operatori sanitari da 13 Regioni diverse; 16 medici e 1 odontoiatra, 3 assistenti sociali, 3 infermieri e 12 altre professioni tra cui alcuni mediatori.
A distanza di 30 anni dal primo incontro, il Corso, estremamente innovativo al tempo in cui fu attivato, conserva ancora attualità e concretezza e ciò è dimostrato che a pochi giorni dalla sua pubblicizzazione è subito completo nel numero degli iscritti. In questi anni oltre un migliaio di operatori sanitari di tutta Italia hanno partecipato agli incontri e successivamente gran parte di loro si è impegnato nella Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e nei propri gruppi locali (GrIS).
Il corso infatti vuole essere una “formazione militante”, cioè spingere all’impegno, al lavoro di rete, alla tutela dei diritti delle persone più o meno fragili. Quest’anno oltre ai temi usuali (scenari socio-demografici e sanitari, profili di salute, elementi per un approccio transculturale, diritto alla tutela della salute e governance del sistema) sono stati trattati anche alcuni aspetti dell’emergenza Covid e di quella Ucraina partendo dall’esperienza dei corsisti. Consci che si tratta di un corso base per avere chiavi di lettura del fenomeno, per un approfondimento tecnico-scientifico si è rimandato al “Master in Salute Globale, Migrazioni e Trasformazioni sociali” (IX edizione) che Caritas di Roma insieme alla Fondazione Idente di Studi e di Ricerca e al Cielo Institute for Integral Development, attiverà dopo l’estate.