La fame, una questione di finanza e di pace…

campagna cibo«La fame non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale. Manca, cioè, un assetto di istituzioni economiche in grado sia di garantire un accesso al cibo e all’acqua regolare e adeguato dal punto di vista nutrizionale, sia di fronteggiare le necessità connesse con i bisogni primari e con le emergenze di vere e proprie crisi alimentari, provocate da cause naturali o dall’irresponsabilità politica nazionale e internazionale. Il problema dell’insicurezza alimentare va affrontato in una prospettiva di lungo periodo, eliminando le cause strutturali che lo provocano …» (Caritas in Veritate, n. 27)

Alcuni dati sulla fame

  • 805 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare. Questo numero è diminuito di 209 milioni dal 1990.
  • La stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame (709 milioni) vive nei paesi in via di sviluppo, dove il 13,5% della popolazione è denutrita.
  • L’Asia ha la più alta percentuale di persone che soffrono la fame nel mondo (circa 525 milioni), ma questo numero si sta riducendo.
  • Se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini alle risorse, ci sarebbero 150 milioni di affamati in meno sulla terra.
  • La scarsa alimentazione provoca quasi la metà (45%) dei decessi dei bambini sotto i cinque anni – 3,1 milioni di bambini ogni anno.
  • Nei paesi in via di sviluppo, un bambino su sei (sono circa 100 milioni) è sottopeso.
  • Un bambino su quattro nel mondo soffre di deficit di sviluppo. Nei paesi in via di sviluppo, questa percentuale può crescere arrivando a un bambino su tre.
  • L’80% dei bambini con deficit di sviluppo vive in 20 paesi.
  • Nei paesi in via di sviluppo, 66 milioni di bambini in età scolare – 23 milioni nella sola Africa – frequentano le lezioni a stomaco vuoto.
  • Il World Food Programme calcola che ogni anno sono necessari 3,2 miliardi di dollari per raggiungere i 66 milioni di bambini in età scolare vittime della fame.

La crescente disuguaglianza sospinge masse crescenti in una situazione in cui anche il consumo di cibo diventa un lusso. A livello globale, a fronte di una popolazione di oltre 7 miliardi di persone, produciamo cibo per 12 miliardi di persone; eppure 842 milioni soffrono ancora la fame!

Oliviero Bettinelli, responsabile Area educazione Pace, Mondialità e Intercultura

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