I doni del 1° dicembre: a Villa Glori un cammino di comunità

Cammino, gioia, dono e cambiamento: sono le parole che mi vengono in mente per raccontare la giornata trascorsa insieme in parrocchia il lo scorso 1° dicembre, Giornata mondiale di lotta all’AIDS e inizio del tempo di Avvento. Un’esperienza di cui vorrei ripercorrere le tappe.

Un cammino iniziato 31 anni fa, con molte soste e ripartenze, con salite e discese, a volte faticoso, ma con la sicurezza di sentirsi guidati dalla Fede che ci accomuna e dalla Speranza che non delude.

La gioia della preparazione e della festa: nei giorni precedenti il 1 dicembre, ci siamo incontrati in diverse occasioni per immaginare e organizzare la giornata da trascorrere insieme, ci siamo ascoltati a vicenda, condiviso le nostre storie, paure e sogni, abbiamo insieme individuato gli spazi, allestito la sala, immaginato come curare al meglio i tempi, i luoghi, l’animazione della messa, il pranzo. Sentivamo una grande gioia e gratitudine nel preparare questa giornata con chi si è reso disponibile: percepirci in cammino insieme è stato significativo e importante, come se finalmente ci fosse il desiderio di convergere in una stessa direzione e devo ammettere che pensando alla storia che ci ha contraddistinto, il tutto è stato molto emozionante.

La mattina del 1 dicembre sono arrivata presto a Villa Glori e c’era molto fermento: i quattro chef già stavano cucinando con l’aiuto dei nostri residenti ed erano l’immagine dell’energia e della vitalità, ridevano e scherzavano portando il buon umore in casa; i coordinatori, gli operatori e alcuni volontari erano già all’opera, chi raccoglieva piatti, posate, bicchieri e tovaglie da mettere in macchina, chi si è recato nella sala parrocchiale per gli ultimi aggiustamenti, chi aiutava i residenti a scegliere il vestito bello per l’occasione, chi gestiva qualche situazione di tensione generata dall’emozione della giornata, chi convinceva qualche indeciso… insomma ciascuno aveva un gran da fare e tutti sentivamo la gioia della festa imminente. Poi si è aperto il cancello e tutti si sono messi in cammino verso la parrocchia, proprio tutti ad eccezione di una persona le cui condizioni di salute non le hanno permesso di partecipare: le case famiglia si sono svuotate! Evento significativo dopo tante giornate in cui le nostre porte si sono aperte per accogliere chi del territorio volesse venire a farci visita o partecipare alle nostre iniziative, questa volta noi siamo stati accolti, attesi e voluti dalla comunità parrocchiale cui apparteniamo. Padre Giuseppe e Don Ben, direttore della Caritas, erano già vicino all’altare ad aspettarci, all’inizio eravamo solo noi, poi pian piano la chiesa ha iniziato a riempirsi e ci siamo sentiti come a casa, le parole di Padre Giuseppe “è tempo che le colline si abbassino e le valli si sollevino” ci hanno fatto sentire parte della stessa comunità parrocchiale ed incoraggiati a viverla in maniera maggiormente attiva e nuova. La celebrazione è stata molto intensa, parrocchiani e ospiti di Villa Glori si sono alternati nell’animazione della messa, letture, offertorio, preghiere dei fedeli, come segno di partecipazione condivisa. Alla fine della messa sono stai offerti in dono ai presenti dei segnalibri su cui sono raccontate le storie di alcune delle persone accolte a Villa Glori e invitati tutti i presenti a condividere il pranzo insieme; ci siamo trasferiti nei locali laterali della parrocchia che avevamo preparato e tante persone hanno partecipato, molte di più di quante immaginavamo! E’ stato un vero dono ritrovarci insieme e scoprirci grati gli uni agli altri, con alcune persone della parrocchia ci siamo abbracciati come quando ci si rincontra dopo molto tempo, con altri ci sono stati momenti di commozione per quello che stava accadendo, come se questo evento (insieme ai 30 anni di impegno e sensibilizzazione) avesse permesso di abbattere il muro che ci separava; sono sicura che tutti i presenti abbiano gustato la bellezza e la semplicità dell’incontro oltre che i piatti deliziosi preparati per noi da Riccardo Paglia, Roy e Diego Caceres e Antonio Ferone.

Abbiamo terminato verso le 15.30, salutandoci affettuosamente e promettendoci che quello sarebbe stato un nuovo inizio e non solo un evento ben riuscito. Ci siamo incamminati verso le case famiglia sentendo fortemente nel cuore un desiderio di cambiamento, la ricerca di un modo nuovo di vivere le relazioni con le persone del quartiere ed in particolare con i parrocchiani.

Oggi, a distanza di un mese, già abbiamo avuto diverse altre occasione di incontro, sia in parrocchia che a Villa Glori e riflettendoci mi sembra di trovare una certa similitudine con il vangelo dell’Epifania, infatti i Re Magi si sono messi in cammino per cercare Gesù, lo hanno trovato in un posto per loro inaspettato e al vedere la stella provarono una grande gioia; dopo aver offerto i loro doni tornarono al loro paese cambiando strada.

Fabiana Arrivi
responsabile Area AIDS

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