La Siria sanguina da dieci anni

Un dossier della Caritas sul lungo conflitto e sull’opera della Chiesa nel Paese martoriato

Sono passati dieci anni dal 15 marzo 2011, quando la primavera araba sbocciò in Siria: ancora oggi la guerra continua e l’eredità della primavera siriana è tutt’altro che florida, una miseria fatta di polvere, macerie, di centinaia di migliaia di morti; di instabilità.
 
Caritas Italiana ha realizzato il dossier “La speranza del ritorno” che ripercorre questi anni e le fasi principali di una guerra sanguinosissima, raccontata dalla prospettiva degli sfollati, attraverso dati, analisi, testimonianze e ipotesi di futuro. Sono illustrati anche i numerosi progetti di solidarietà intrapresi dalla Chiesa italiana.
 
Secondo i dati dell’Unhcr sono 5,5 milioni i rifugiati siriani in oltre 130 Paesi del mondo; il 70% in condizioni di totale povertà, senza accesso a cibo, acqua e servizi basilari. I soggetti più vulnerabili sono bambini e ragazzi, il 45% dei rifugiati ha meno di 18 anni, 1,6 milioni di bambini rifugiati hanno meno di 10 anni, fra questi 1 milione è nato in esilio; un’intera generazione segnata che, oltre a soffrire la fame e il freddo, si vede spesso negato anche il diritto all’istruzione. All’interno dei confini siriani, poi, 6,7 milioni gli sfollati interni; oltre 13 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione; 12,4 milioni di persone soffrono la mancanza di cibo; 5,9 milioni di persone vivono in condizioni di emergenza abitativa. Drammatica anche la situazione sanitaria: soltanto il 58% degli ospedali e il 53% dei centri medici che svolgono servizi di base sono pienamente funzionanti. Quasi 9 siriani su 10 vivono sotto la soglia di povertà.
 
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