Semi di speranza con il Fondo anticrisi della Diocesi

Il modo migliore per dominare e avanzare senza limiti è seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante. (Papa Francesco).

Ripartizione per tipo di richiesta

Osservando questo secondo tempo di sospensione della vita, il lockdown proprio nel periodo natalizio, si potrebbe cedere a qualche esitazione e magari abbandonarsi alla sfiducia lasciando che la nostra vita venga governata da condizioni e sentimenti del momento (la paura del contagio, l’isolamento forzato, la solitudine, il senso d’impotenza, la fragilità economica, la mancanza di prospettive…)

Eppure, guardando meglio, si scopre che “Dio continua a seminare nell’umanità semi di bene” che si trasformano in gesti concreti di quotidiana vicinanza alle persone che, dopo mesi di emergenza socio-sanitaria, sono ancora costrette ad affrontare troppe incertezze e gravi disagi.

La solidarietà della porta accanto è stata definita da papa Francesco, quella solidarietà che la diocesi di Roma ha proseguito ad offrire, attraverso la Caritas di Roma e le parrocchie del territorio, alle persone e alle famiglie in difficoltà attivando una serie di strumenti. Il Fondo Anticrisi è uno di questi, recentemente presentato nel Rapporto sulle povertà a Roma.

In concreto si tratta di aiuti economici elargiti una tantum e per un massimo di 500 euro alle famiglie in difficoltà a causa del Covid-19 e che si rivolgono alle parrocchie per le spese abitative (mutui, locazioni, utenze) che non saprebbero come fronteggiare.  Da fine aprile a oggi sono stati distribuiti 786 aiuti a singoli o famiglie per un totale di 300 mila euro (interamente stanziati dalla diocesi di Roma). Anche se lo strumento ha una forma materiale, esso aspira ad agire anche sulle ferite più interne delle persone, restituendo loro fiducia e un po’ di sollievo.

Un’ultima nota. Come noto e come evidenziato anche nel Rapporto sulle povertà a Roma, quella della casa non è una questione causata dal Covid-19: l’emergenza socio-economica ha solamente aggravato e messo in evidenza la problematicità del tema abitativo nella metropoli. Basti ricordare che ancora prima della crisi sanitaria a Roma il 6,9% dell’intera popolazione, superiore di quasi 2 punti percentuali rispetto al dato nazionale (pari al 5%), soffriva di grave deprivazione abitativa. Sarebbe auspicabile che questa solidarietà nell’emergenza fosse l’occasione per favorire la giusta considerazione sulla tematica anche in altri contesti e l’attivazione di soluzioni più strutturate.

Come si accede al Fondo anticrisi? Sono i centri di ascolto parrocchiali che segnalano alla Caritas diocesana le famiglie che ne fanno richiesta. Si tratta di nuclei che vengono già assistiti con gli aiuti alimentari e che vengono sostenuti a fronteggiare anche alcune spese improvvise e improcrastinabili derivanti dall’abitazione (affitto, condominio, riparazioni, utenze).

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